CONSULTA ISLAMICA - Lezioni di arabo e religione islamica a scuola IL VERTICE / CONSULTA ISLAMICA Lezioni di arabo e religione islamica a scuola E stata ribadita la condanna di ogni offesa ai valori e ai simboli religiosi. Tutte le proposte di integrazione della Consulta presieduta da Pisanu Roma, 7 marzo 2006 - Una nuova condanna ad ogni "strumentalizzazione dei valori religiosi a fini politici", che "spinga all odio e alla violenza" e l apprezzamento del Ministro per l esemplare compostezza della comunita islamica italiana sulla vicenda delle vignette. Ma anche un dibattito sui problemi concreti legati all integrazione e la discussione su un documento con una precisa presa di posizione contro il terrorismo e l estremismo, che ha incassato 11 pareri favorevoli, due contrari e un astenuto. Si e conclusa cosi la seconda riunione della Consulta islamica, presieduta dal Ministro dell Interno Giuseppe Pisanu. Ma anche questa volta, non si e fatta attendere la critica dell ex ministro Calderoli, che ha commentato: "nei loro paesi i membri della consulta garantiscono i cristiani?". "Il totale rifiuto di ogni presa di posizione che, strumentalizzando i valori religiosi a fini politici, spinga all odio e alla violenza" e stato espresso dalla Consulta. Il ministro ha espresso il "vivo apprezzamento alla comunita islamica italiana per la esemplare compostezza che ha saputo mantenere anche in momenti di gravi tensioni etnico-religiose". E la Consulta ha auspicato che "i mass media prestino maggiore attenzione a tali dimostrazioni di sensibilita civile e democratica che, oltretutto, rivelano la crescita di un islam italiano sempre piu consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri". Ed e stata quindi ribadita "la piu ferma condanna di ogni offesa ai valori ed ai simboli religiosi e di ogni reazione illegale e violenta". E questo l obiettivo della prima parte del documento presentato dal presidente delle donne marocchine in Italia Souad Sbai e sottoscritto da 11 membri della Consulta. Un documento che non era all ordine del giorno, proposto con l intento, spiega Sbai, "di dire agli italiani, prima di iniziare i lavori della Consulta, che la pensiamo come loro, che siamo d accordo con il popolo italiano. E ringraziare per questa opportunita" . Ma non solo: il documento, auspicando che "la pace e la democrazia si affermino come realta concrete in tutti i paesi musulmani", ribadisce "il diritto di Israele a convivere a fianco dello stato palestinese indipendente nella pace e sicurezza reciproca". Si e astenuto Khalid Chaouki: "ho scelto di non sottoscrivere il documento -ha spiegato- pur condividendone il contenuto perche credo che il ruolo della Consulta sia quello di provvedere ai problemi concreti della comunita" . Lauree agli imam e sermoni in italiano nelle moschee sono alcune delle proposte emerse nel corso della riunione e contenute anche nel documento sottoscritto dalla maggioranza della Consulta. Tra le proposte, la richiesta che i sermoni degli Imam vengano fatti in lingua italiana. l introduzione nelle universita pubbliche italiane di dottorati in scienze religiose comparate, per curare la formazione degli Imam. l introduzione nelle scuole, insieme alle altre lingue, anche lo studio dell arabo, per tutti gli alunni, compresi quelli italiani. l invito ad evitare ghetti scolastici islamici (il documento condanna l esperienza di via Quaranta) e verificare che i corsi di lingua araba impartiti nei centri islamici siano rispettosi delle leggi. Mohamed Nour Dachan, presidente dell Ucoii, dopo aver votato contro il documento passato a maggioranza, ha presentato una serie di proposte per l integrazione nella scuola, sul lavoro e nella distribuzione degli alloggi. Tra le quali, l istituzione nelle scuole italiane dell ora di religione islamica come scelta alternativa, la modifica dei libri scolastici che contengono "notizie palesemente false sull Islam ed i musulmani" e inserire la lingua araba come materia a scelta a livello nazionale. Ma anche alcuni principi generali , come il rispetto della dignita umana e della liberta religiosa, gli aiuti alle famiglie, la concessione della cittadinanza per chi nasce in Italia e il contrasto ad ogni tipo di ghettizzazione degli immigrati. |